“[…] Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa. Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite. Oggi siamo di fronte alla grande occasione di esprimere il nostro essere fratelli, di essere altri buoni samaritani che prendono su di sé il dolore dei fallimenti, invece di fomentare odi e risentimenti. Come il viandante occasionale della nostra storia, ci vuole solo il desiderio gratuito, puro e semplice di essere popolo, di essere costanti e instancabili nell’impegno di includere, di integrare, di risollevare chi è caduto; anche se tante volte ci troviamo immersi e condannati a ripetere la logica dei violenti, di quanti nutrono ambizioni solo per sé stessi e diffondono la confusione e la menzogna. Che altri continuino a pensare alla politica o all’economia per i loro giochi di potere. Alimentiamo ciò che è buono e mettiamoci al servizio del bene. 
È possibile cominciare dal basso e caso per caso, lottare per ciò che è più concreto e locale, fino all’ultimo angolo della patria e del mondo, con la stessa cura che il viandante di Samaria ebbe per ogni piaga dell’uomo ferito. Cerchiamo gli altri e facciamoci carico della realtà che ci spetta, senza temere il dolore o l’impotenza, perché lì c’è tutto il bene che Dio ha seminato nel cuore dell’essere umano. Le difficoltà che sembrano enormi sono l’opportunità per crescere, e non la scusa per la tristezza inerte che favorisce la sottomissione. […]”
Da “Fratelli tutti”

Testimonianze

Le testimonianze dirette di coloro che hanno conosciuto Mino, semplici pensieri per ricordarlo.

Scritti

Una raccolta di scritti e documenti provenienti dal passato, per conoscere meglio Mino.

“[…] Abbiamo urgentemente bisogno di sviluppare il Movimento in questi giorni di disoccupazione e irrequietezza mondiale, in modo da poter portare i ragazzi più poveri sotto buone influenze e una sana formazione. A tal fine dobbiamo sforzarci di portar dentro come capi un numero maggiore di adulti. Son convinto che possiamo riuscirci. Migliaia di essi sono disponibili, ma ignorano i nostri scopi e metodi né si rendono conto dell’esigenza vitale della nostra formazione per la Nazione di domani. 
[…] Tutto ciò che chiediamo è un uomo come gli altri che sappia rivivere lo spirito della sua infanzia nel cameratismo coi ragazzi e che sappia giocare con essi il gioco dello scautismo nella sua forma più semplice e di buon senso, che è quella esposta in Scautismo per Ragazzi. Dite alla vostra “mosca” che deve solo entrare nella pelle del ragazzo e guardare alle cose con gli occhi del ragazzo, usando il proprio buon senso e la propria fantasia. Scoprirà che è un gioco appassionante, che offre risultati che sono validi per il suo Paese oltreché costituire una soddisfazione per la sua coscienza. […]”
Da B.P. – “The Scouter”, Agosto 1934