” […] Ciascuno è unico e irripetibile; e al tempo stesso inconfondibilmente legato alle sue radici. Essere figlio e figlia, infatti, secondo il disegno di Dio, significa portare in sé la memoria e la speranza di un amore che ha realizzato se stesso proprio accendendo la vita di un altro essere umano, originale e nuovo.”
Udienza dell’11 Febbraio 2015

“[…] Dunque, la prima cosa, dare. È il segreto della vita. Sapete perché? Perché la vita è una realtà speciale: “Io voglio possedere la vita, possedere la mia vita. Come devo fare?” La vita si possiede solo donandola, dandola. Così tu possederai la tua vita! Ma tu puoi dire: “Anche se do il meglio di me, la realtà non cambierà in meglio”. Non è vero. Sai perché? Perché tu sei unico. Perché nessuno al mondo può dare al mondo quello che sei chiamato a dare tu. La stessa cosa qualcuno diceva a Madre Teresa di Calcutta: “Ma lei suora, fa queste cose con i poveri, con i moribondi … Fa tante cose belle … Ma cosa fa questo in un mondo così pagano, così ateo, così malvagio, con tante guerre?”. E lei diceva: “Una goccia in più nel mare. Se non la darò io non la darà nessuno”. Nessuno può dare quello che io, unico, posso dare. Nessuno al mondo può dare quello sei chiamato a dare tu! Ciascuno di voi è unico e – per favore non dimenticatelo mai – è prezioso agli occhi di Dio. Per la Chiesa siete preziosi, per me siete preziosi. Vorrei dirlo a ciascuno di voi: per me tu sei prezioso. Per Dio tu sei prezioso. Sarebbe bello che dal cuore lo diceste ogni volta che vi trovate insieme, a ognuno, dal cuore: “Tu sei prezioso, tu sei prezioso …”. Questo è il dono. Anche nei riguardi degli altri vale l’invito di Gesù date e vi sarà dato. Mi piace pensare a quella che in gergo scout chiamate Partenza, cioè al momento in cui scegliete di fare del servizio il vostro stile di vita. Aprirsi all’altro, vivere per fare bene all’altro, vivere – per usare le vostre parole – la fratellanza scout: se vivete così, vi sarà dato. Sì, perché se costruite ponti verso gli altri vedrete gli altri percorrere quei ponti verso di voi. Quando invece si sta da soli a guardare per aria, perdendosi nelle proprie fantasie, si vive in bolle di sapone. Ma una vita che vaga per aria evapora anziché andare avanti. Guardate le vostre mani, fatte per costruire, per servire, donare e per dare agli altri e dite a voi stessi: “I care, l’altro mi riguarda”.
EUROMOOT internazionale delle Guide e Scout d’Europa – 3 Agosto 2019

Testimonianze

Le testimonianze dirette di coloro che hanno conosciuto Mino, semplici pensieri per ricordarlo.

Scritti

Una raccolta di scritti e documenti provenienti dal passato, per conoscere meglio Mino.

“[…] La chiave del successo nella formazione scout risiede nello sviluppo e nell’applicazione pratica della vostra fantasia. Senza di essa le vostre attività saranno come ossa spolpate. Ai ragazzi la fantasia c l’entusiasmo che la segue non mancano certo: agite in modo da esserne all’altezza, ed avrete successo. 
Ma via via che i ragazzi crescono e divengono uomini, la loro fantasia, come il loro spirito di osservazione, sembra quasi appiattirsi schiacciata dal materialismo c dalla prosaica realtà di ogni giorno. L’uomo adulto clic voglia ottenere il massimo dai ragazzi deve tornare all’atmosfera della fanciullezza. In ciò che per lui c un semplice frutteto dovrà invece vedere una foresta popolata da Robin Hood coi suoi Allegri Compagni. In ciò che gli sembra un comune porticciolo egli deve riconoscere i mari della Spagna coi loro pirati c corsari. Persino il parco municipale può divenire una prateria popolata di bufali e di indiani, e il quartiere povero trasformarsi in una gola di montagna abitata da banditi e da orsi. Una volta che si sia compreso questo punto, quale futile spreco deve apparire la facile abitudine dell’addestramento militare, cui l’uomo comune è portato a far ricorso nell’illusione di fare dei suoi ragazzi degli uomini! 
Riflettete quali sono i punti in cui volete che i vostri ragazzi progrediscano, e poi inventate giochi e gare tali da adattarsi agli ambienti che vi circondano e inseriteli nelle vostre attività. […]”
Da B.P. – Da “Yarns for Boy Scouts” 1910