Testimonianza di Giuliano Giardina e Annamaria Simioni
Sono trascorsi nove anni da quando la nostra “Rondine Allegra”, il nostro fraterno amico Mino Falcone, ha spiccato il volo per tornare alla Casa del Padre.
Ci conoscevamo da tanti anni, se torno indietro con la memoria devo fare un salto di circa 50 anni e più quando lui in “ASCI” era “commissario provinciale” ed io giovane capo ero responsabile provinciale della branca esploratori.
Con gli anni, crescendo, ci siamo sempre tenuti in contatto sia all’interno che all’esterno dell’associazione.
La cosa che più mi colpiva era il suo modo di dialogare sempre dedito all’ascolto in modo empatico. Non ricordo mai in lui scatti di ira, certo quando occorreva sapeva essere molto incisivo e determinato, ma sempre nello spirito della correzione fraterna, mai con la volontà di ferirti o offenderti.
Quante cene ad Erchie, nei lontani anni della guardia medica, ci siamo ritrovati a fare insieme.
Mai per caso, ma ognuno di noi ritagliava quei momenti per “ricaricarci”. Parlavamo di tutto di associazione di politica di Marketing …in poche parole ci sostenevamo a vicenda.
Per questa profonda amicizia che ci ha sempre legato gli chiesi di essere mio testimone di nozze era per me come un fratello.
Quante cose si possono dire su Mino…l’amico, il medico, il confidente, il consigliere.
E che dire della sua passione per la fotografia e quanti “scatti” alla sua amata Mesagne quella stessa terra che lo elesse come consigliere provinciale e che gli diede la possibilità di estendere al territorio locale quell’impegno sociale che aveva intrapreso, e mai lasciato, con l’AGESCI.
I nostri impegni lavorativi, Mino medico impegnato su vari fronti, io al Nord per tutta la settimana, negli ultimi anni non ci davano la possibilità di incontrarci spesso fisicamente, ma anche se non ci si vedeva o non ci sentivamo per molto tempo, l’incontro era vissuto come se ci fossimo lasciati la sera precedente… con lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di prenderci in giro e di scherzare.
Ancora oggi mi piace ricordarlo così, come se il tempo si fosse fermato.
Ciao Mino